Francesco Boccia (7 – Giugno 2019)
0 commenti(Intervista pubblicata su 7 – Corriere della Sera il 14 giugno 2019)
Punzecchiata dai giudici di Ballando con le stelle per aver messo un like a una frase violenta su un social network, Nunzia De Girolamo, ex berlusconiana ed ex ministro, si è difesa elencando le sue virtù democratiche e ha chiuso l’arringa esclamando: «Ho pure sposato un comunista». Il comunista in questione sarebbe Francesco Boccia, onorevole pugliese ed economista esperto di bilanci pubblici. Lo incontro a pochi passi da Montecitorio. Essendo noto per la militanza dem lato riformista, la prima domanda è scontata.
Scusi, ma lei è comunista?
«No. Ma per Nunzia chiunque sia alla sua sinistra è comunista. È un tic frequente nelle file del centrodestra. Il mio primissimo voto andò alla Dc di sinistra, morotea. Poi Pds, Ulivo e Pd».
Il suo esordio politico?
«Inizio anni Novanta. Eletto in consiglio di Facoltà a Bari in una lista di cattolici-popolari. All’inizio mi candidai perché c’era un bel giro di ragazze, eheh. Giocavo soprattutto a pallone, ero attaccante nel Bisceglie, in Eccellenza, e ho fatto qualche presenza in C2. Ho smesso con il calcio per gli impegni universitari: Bari, la Bocconi, la London School of Economics, le docenze… Poi però mi sono appassionato alla politica. Il primo vero incarico è stato da tecnico, nel 2004, come assessore del sindaco di Bari, Michele Emiliano».
I suoi goal in politica?
«L’idea di una webtax per i giganti della Rete e la firma sulla riforma della legge di Bilancio».
Sottopongo Boccia a un test per gauchisti. Risultato: è favorevole ai matrimoni gay e alle adozioni da parte di coppie omosessuali, voterebbe a favore dell’eutanasia e sull’immigrazione gli piace l’accoglienza in stile Mimmo Lucano: «Ma senza fare casini amministrativi». Aggiunge: «Nunzia sui diritti sa essere più a sinistra di me».
Sua moglie sull’immigrazione è salviniana.
«Io di fronte al blocco delle navi piene di disperati fuori dai porti mi incazzo».
Se invece della partecipazione a Ballando fosse arrivata una candidatura per De Girolamo alle Europee con la Lega di Salvini…
«Mi sarei chiuso in un dignitoso silenzio».
I rifugiati sono motivo di liti familiari?
«No. Diamo per scontato che abbiamo idee diverse. Litighiamo per le cose classiche per cui si litiga in famiglia».
De Girolamo, ai microfoni di Un giorno da pecora, ha detto che lei in casa non fa nulla e che è praticamente un ospite.
«Mi trovi una donna che riconosce meriti casalinghi al proprio marito! Nunzia comunque è straordinaria, soprattutto con nostra figlia Gea».
Nunzia a Ballando…
«… e io con Gea sul divano a fare il tifo. All’inizio però avevo qualche perplessità».
Perché?
«Nunzia ha avuto un percorso professionale e politico straordinario. E ha un’attitudine eccezionale a stare davanti alle telecamere. Ma una cosa è partecipare a un dibattito televisivo per esprimere una posizione, un’altra è calarsi nella pancia della piramide comunicativa».
La pancia della piramide?
«Non voglio passare per snob. Ma oggi purtroppo la comunicazione, soprattutto quella televisiva, ha la forma di una piramide. In alto, al vertice, sono concessi discorsi complessi seguiti purtroppo da pochi. Nella pancia, cioè nella parte bassa, si rincorre l’estrema semplificazione del messaggio. Si pensa erroneamente che il grosso del pubblico non capisca la complessità. E allora spariscono le regole, vengono permessi colpi sotto la cintura».
Sua moglie ha litigato con più di un giudice di Ballando: Selvaggia Lucarelli, Fabio Canino…
«Ho vissuto cinquant’anni senza sapere chi fossero queste persone e continuo a vivere non occupandomi di loro».
De Girolamo è stata accusata di aver messo like a post violenti che aggredivano i giudici.
«Una sciocchezza. Un dibattito surreale costruito su un like. Nunzia e il suo social media manager mettono like a tutti, per cortesia, anche a chi critica Nunzia. Durante la trasmissione lei si è difesa bene. Si è messa in discussione ballando. Si poteva usare questa storia come racconto positivo per tutte le donne. E invece ne hanno approfittato per far cagnara. Diciamo che è stata un’occasione sprecata. La Rai che piace a me non ospita quel tipo di gazzarra. Io sono contrario ad alimentare la pancia della piramide anche quando faccio politica. Le dico una cosa che mi pesa».
Prego.
«Qualche anno fa Giovanni Minoli mi disse che la tv aveva vinto sulla politica. Gli replicai che aveva torto. E invece oggi temo che avesse ragione. Il merito e la competenza alla fine hanno perso contro la falsa necessità di semplificare il messaggio: Renzi col giubbotto di pelle, Salvini col mitra…».
Lei pensa che si possa tornare a fare politica dopo aver ancheggiato a ritmo di samba?
«Per una come Nunzia nulla è definitivo. Quando la vedo fare questi scatti laterali o in avanti verso lidi sconosciuti resto sempre sorpreso, ammirato, non è da tutti».
Alcuni esponenti del M5S hanno protestato per l’ipotesi di una conduzione da parte di De Girolamo di Linea Verde Estate sulla Rai.
«Una polemica penosa. Basata su una balla. Chi fa politica non dovrebbe occuparsi di conduttori e di trasmissioni tv».
Bisognerebbe dirlo a Salvini che critica spesso Fabio Fazio, Gad Lerner…
«Assurdo. La politica si dovrebbe occupare di come rendere la Rai attrattiva per i ragazzi che ormai non sanno più nemmeno che cosa sia la tv generalista e di come rendere accessibili la storia e gli archivi di viale Mazzini. Invece in Commissione di Vigilanza si contano i minuti dedicati nel “panino” dei Tg al leader di turno. Beghe ridicole». Sulla parete di fronte a noi c’è una foto di Boccia abbracciato a Massimo Giletti. «Lì siamo al Digithon, la maratona annuale che ho ideato per i giovani digitali». De Girolamo nei mesi scorsi è stata opinionista/inviata della trasmissione di Giletti Non è l’Arena e il settimanale Chi li ha immortalati in uno scatto ipotizzando un flirt. Lo ricordo a Boccia. Ride: «Conosco Massimo da tanto tempo». Prosegue: «Negli ultimi mesi ho capito che nel mondo dello spettacolo si superano confini che in politica non vengono oltrepassati. La politica non è un pranzo di gala, ma si rispettano un po’ di più le persone».
È vero che quando ha visto Nunzia ballare la prima volta le ha detto: “Sono fiero di te”?
«Sì. Ha fatto un gran lavoro. Ho conosciuto il suo maestro, Raimondo Todaro, bravissimo».
Nunzia e Raimondo. YouTube è gonfia di video dei loro balli: tango, bachata, freestyle. Zero gelosia?
«Non sono di Stoccolma. A Bisceglie sono nato. È ovvio che il sangue all’inizio ribolliva. Ma poi è passata. E ora mia figlia Gea e Jasmine, la figlia di Raimondo, sono diventate amiche».
È vero anche che vedendola così piroettante le ha detto: “Sei una nuova Nunzia”?
«Sì. Parlo anche di forma fisica, eh. Io, come tutti quelli che hanno superato i cinquanta, ho inforcato gli occhiali con la doppia lente e mi stanco anche solo a fare il borsone per andare a giocare a pallone. Nunzia a quarantatré anni ha degli addominali che io non avevo nemmeno a trenta”.