Simon & The Stars (Doppio Binario – 7 – Dicembre 2017)

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(Intervista pubblicata su 7 – Corriere della Sera il 28 dicembre 2017)

CI INCONTRIAMO AL BINARIO 3 DELLA STAZIONE TERMINI. Ha occhiali, camicia e scarpe color prugna. Non faccio in tempo a stringergli la mano che mi chiede: «Di che segno sei?». Replico: «Acquario». E lui: «Bene, anche io». In mano tiene una di quelle sigarette senza combustione da tabagista pentito. Mi copro il naso. Ride: «Le chiamo stercolette. Per l’odore non gradevolissimo». Doppio Binario sul Roma-Firenze, con Simone Morandi, 45 anni, avvocato e agente specializzato in diritti d’autore, noto ai più come Simon & the Stars, astrologo ultra-social con 230.000 follower su Facebook, un sito da tre milioni e mezzo di utenti unici e tre libri di previsioni pubblicati (l’ultimo con Mondadori). Si autodefinisce astro-blogger: «Perché per me la comunicazione dell’astrologia è più importante dell’oroscopo e delle previsioni». Appena ci sediamo mi sbatte in faccia le caratteristiche che lo zodiaco ha assegnato agli Acquari: «Imprevedibili e fantasiosi, festaioli ma col bisogno di avere i propri spazi». Apro bocca, per interrompere, ma lui va avanti: «Se c è bisogno di qualcuno che dia conferme quotidiane e costanza, l’Acquario non è la persona giusta». Obietto. Vengo zittito da una vecchietta accovacciata su una poltrona accanto alle nostre: «Confermo. Gli Acquari sono così ». Simon, lesto, tira fuori una confezione in cartone. Sono «Astropalle di Natale», cioè cerchi di cartone con sopra stampata una presa in giro dei segni zodiacali. Sull’astropalla degli Acquari c’è scritto: «In settimana ci vediamo di sicuro». Ingoio amaro. Mi difendo: «Sono ascendente Capricorno». Commenta: «L’ascendente, in pratica, è come ti mostri. Ecco perché ti sento scettico: il Capricorno crede in qualcosa solo se sorretto da basi molto logiche». Lo prendo come un segnale: negli oroscopi vedo molta poca logica, chili di fuffa e un pizzico di paraculaggine. Entro in modalità leopardiana, come il Passeggere di fronte al Venditore di Almanacchi. Ci diamo del tu. Quando comincia a dirmi che non si può escludere il collegamento tra l’evolversi della crisi economica e il ciclo di Saturno (che dura 28 anni, che è cominciato nel 2002 e che ha raggiunto il suo apice nel 2016), domando: «Simon, ma che stai a di’? Di che cosa stai parlando?». Si mette a ridere. Non è decisamente permaloso.

Prova a convincermi.

«I pianeti si muovono intorno al Sole e incrociano le costellazioni. Determinano un tempo. L’astrologia studia quel tempo e la sua qualità. E’ come se ci fossero momenti migliori o peggiori per fare determinate cose. Se tu esci alle tre di notte in cerca di negozi aperti è probabile che non li trovi. Ma se sai che di notte i negozi sono chiusi, magari ti organizzi».

L’orario di chiusura è scritto sulla saracinesca degli stessi negozi…

«L’andamento dei pianeti e gli incroci con le costellazioni dello zodiaco si trovano nelle Effemeridi. Oppure basta qualche clic su internet».

La saracinesca la chiude un essere umano. Che Urano possa influenzare le nostre vite è tutto da dimostrare.

«Non è un’influenza diretta. È un clima, un ambiente temporale. Urano è il pianeta dei grandi cambiamenti, cambia segno ogni sette anni e scombina tutto: nel 2004 c’è stato il maremoto nell’Oceano Indiano, nel 2011 lo Tsunami in Giappone e le Primavere Arabe. Ora entriamo nel 2018…».

Se fosse tutto così limpido e leggibile anche l’Onu, Donald Trump e Xi Jinping dovrebbero prendere le loro decisioni auscultando le stelle.

«Chissà se lo fanno? Ahahah. Avendo la responsabilità di una Nazione, comunque, non lo dichiarerei pubblicamente. Non c’è una prova scientifica sulla fondatezza della previsione astrologica…».

Diciamolo forte.

«La palla è al centro. E’ impossibile dimostrare che sia tutto vero, ma è anche impossibile dimostrare che non lo sia». Hai mai momenti di scetticismo sull’astrologia? «Certo. Ogni tanto mi domando: “Ma non è che ho solo una bella parlantina? Sarà vero che esiste questo sistema che collega gli esseri umani alle stelle e ai pianeti?”». Che cosa ti rispondi? «Risponde chi mi sta intorno. Chi mi chiama per confermarmi alcune mie previsioni». Le colline laziali scorrono fuori dal finestrino. Un gregge pascola sul prato. Simon lo guarda e dice: «Saluta le pecore e mettile in tasca«. Fa “Ciao” con la mano, poi acchiappa un pugno d’aria e se lo mette in tasca. Lo guardo perplesso. Spiega: «Porta fortuna e non costa niente». Gli chiedo se si renda conto del fatto che molte persone prendono decisioni importanti per la loro vita leggendo i suoi oroscopi. Replica che nella sua scuola di astrologia (Faculty of Astrological studies) c’è una deontologia ferrea: «Io, per esempio, non parlo di salute, lo considero un ambito proibito». Obietto che molti astrologi usano le stelle per turlupinare i disperati. Prende le distanze e aggiunge: «Sono molto scettico anche nei confronti di chi fa l’oroscopo quotidiano».

Branko fa l’oroscopo quotidiano.

«Branko è un decano. Bravissimo. E di lui ho soggezione. Ma fare l’oroscopo tutti i giorni non ha molto senso: i pianeti non si muovono così tanto. Non mi piace nemmeno chi scrive: “Hai Marte contro, affidati a Saturno”. Ma che vuol dire? Alle persone, secondo me, si può dire solo in che ambiente planetario si sta muovendo un segno zodiacale».

Un esempio?

«Se hai Marte contro stai attento alle distrazioni e a prendere sotto gamba certe situazioni».

Potrei obiettare che il tuo è un modo per restar vago e farci cascare più persone.

«Ahahahah, certo, potrebbe essere, ma non è così ».

Tu quando hai cominciato a interessarti all’astrologia?

«Nel 2010. Durante una cena ho conosciuto Luisa De Giuli, che faceva oroscopi per Canale5. Abbiamo parlato tutta la sera. Il giorno dopo mi sono comprato un manuale. E poi mi sono iscritto all’Università: corsi a distanza e Summer School in un antico college inglese».

Le materie di studio?

«Calcoli astronomici, storia, filosofia, trigonometria e algebra. Fino al 2013 è rimasta una passione personale, poi il mio amico Claudio Roe mi chiese di scrivere un oroscopo su una pagina Facebook. Il nome Simon & the Stars lo devo a lui. Le “stars” sono un gioco di parole tra le stelle e i miei clienti come avvocato».

Dal 2013 a oggi…

«Ho cominciato a scrivere libri, a essere ospite di trasmissioni radio e tivvù come La prova del cuoco e Detto fatto. E la comunità di Facebook è lievitata. È un popolo».

Come si concilia il tuo lavoro di avvocato/agente con quello di astro-blogger.

«I clienti dell’avvocato Morandi sono ammirati o pacificati con l’astro-blogger Simon».

Chi sono i clienti dell’avvocato Morandi?

«L’attrice Carla Signoris, lo scrittore Antonio Pennacchi… Antonio il primo giorno che ci siamo incontrati mi ha detto: “E tu a che me dovresti servì ?”. Da lì è nato un amore professionale».

Tu ti muovi seguendo i diktat dei pianeti?

«Per il 2018 il tema fondante del mio segno è scegliere. Probabilmente quest’anno dovrò decidere se continuare a essere l’avvocato Morandi o se dedicarmi completamente a Simon & the Stars».

Sarà contento tuo padre, a sua volta avvocato.

«Papà guarda da lontano quello che faccio, ma è abbastanza sbalordito dalla mia determinazione e dal successo che sto avendo».

Si campa bene facendo oroscopi?

«Oggi gli introiti da avvocato sono molto superiori rispetto a quelli da astrologo legati al libro e al sito. Nel caso dovrò prendere in considerazione l’insegnamento, mi divertirebbe molto».

A quanto potrebbe ammontare una parcella per un oroscopo ad personam?

«Se chiedessi quattrocento euro per una consulenza di un’ora e mezza non sarei guardato come un pazzo. Finora però le ho sempre rifiutate. Non mi piace l’idea di essere pagato da chi si sente in situazione di bisogno».

Chi ti chiede consigli e che tipo di consigli ti vengono richiesti?

«Il 95% delle persone che mi scrive sono donne. La maggior parte chiede lumi su vicende amorose. Molte mi mandano direttamente il segno zodiacale dell’uomo che vorrebbero amare. Io evito più possibile di dare consigli personali. Scrivo oroscopi pubblici. E il mio stile è giocoso: collego i personaggi delle favole Disney o del Trono di spade all’astrologia. Nei libri faccio coincidere il destino di un segno zodiacale con un film».

Il treno arriva a Firenze. Ne approfitto per buttarla un po’ in politica. Come sarà il 2018 di Matteo Renzi, ex premier e segretario del Pd?

«Lui è Capricorno. Deve dare una girata decisiva a un progetto che coltiva dal 2008, anno di svolta per quel segno zodiacale».

Facciamo un gioco. Ti dico un paio di date di politici e tu mi dici come sarà il loro 2018: 9 marzo 1973.

«Pesci, escono da due anni duri, presi sotto gamba. Ora hanno una base solida e il vento in poppa».

E’ la data di nascita di Matteo Salvini. Eccone un’altra: 6 luglio 1986.

«Cancro. Un 2017 in affanno, di solito giocano in difesa. Nel 2018 ci sarà una ribellione».

Luigi Di Maio ribelle? A che film è legato il Cancro?

«Snowden».

È la storia dell’ex agente che ha rivelato i segreti dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. Chiudiamo con i segni che avranno il miglior 2018.

«I segni d’acqua e di terra. Soprattutto Scorpione, Capricorno e Vergine. Ma sono tutti liberi di applicare il loro scetticismo alla previsione, eh». 

Categorie : interviste
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